Vago docile e vigile radente le pareti.
Niente può sfuggirmi, niente apparentemente disturba la mia quiete.
Sto cercando un rifugio, un luogo tranquillo dove nascondermi.
Nessuno mi guarda, nessuno si accorge della mia presenza.
Sono invisibile, ma sono sempre presente.
Fingo indecisione, eppure so esattamente dove finirà la mia ricerca.
Si concluderà lì, su quella sedia solitaria proprio sotto la finestra più luminosa.
Mi lascerò cullare dalla dolce sensazione che solo i morbidi raggi di sole sanno dare sfiorandomi il corpo.
Sarò al sicuro e il tempo perderà consistenza.
Solo il tocco di una carezza potrà destarmi dal sonno.
Ma non avrò paura.
Conosco quella mano, conosco quelle parole.
“Micetta, dormivi molto?”
E avrò la certezza di non essere invisibile.
Non per lei.
Ed è questo che conta.
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